Analisi Asfalto: Assen, L'università del Motociclismo

16.06.2020

Foto di repertorio

E anche se le scuole sono ormai finite, siamo davanti ad uno degli esami più difficili dell'anno.
Benvenuti ad Assen, L'Università Del Motociclismo.
Presente fin dalla prima edizione del Motomondiale, il circuito è uno dei più tecnici e guidati della stagione, con le sue 18 curve dove si frena effettivamente sono in 10. Una grande sfida per tutti i piloti che devono azzeccare marce e velocità in ogni punto della pista, per evitare di andare lunghi ad ogni curva e perdere posizioni e punti preziosi. 

Un tempo si correva al sabato, l'ultimo di giugno, ma dal 2016 questa particolarità è stata rimossa ed anche in Olanda si corre di domenica.
Nessun rettilineo lungo, nemmeno quello di partenza che misura meno di 500 metri. La prima curva arriva subito, verso destra, da percorrere a meno di 120 Km/h. Siamo subito arrivati alla seconda curva, che insieme alle successive due, genera il caratteristico ricciolo sud del circuito. 

Tutte queste curve a destra iniziano a farse sentire e anche se vengono utilizzate le termocoperte, la spalla sinistra nel frattempo si raffredda. Sorge quindi il problema di affrontare la curva 5, la prima verso sinistra, dove spesso i piloti si ritrovano nel ghiaione come niente.
Da qui incomincia la vera sfida, con un lungo rettilineo da affrontare in piega con un leggero cambio di direzione da tagliare, un sinistra destra rapidissimo.

Gas spalancato per arrivare in curva 6, una leggera piega a destra, e poi subito la 7, stavolta a sinistra. Si spinge ancora sui freni dopo un breve tratto quasi diritto, che ci porta all'inserimento della curva 8, uno stretto gomito verso destra da affrontare a 130 Km/h. Ancora un tratto rettilineo, intervallato da un paio di pieghe leggere prima a sinistra e poi a destra, per entrare decisi ai 115 Km/h in curva 9, la De Bult. 

Attenzione alla prossima curva, verso destra, chiamata Mandeveen, da raccordare alla Duikersloot (n°11). Si rialza la moto per un altro breve rettilineo, che ci fionda verso una breve piega ancora a destra, la curva Meewenmeer.
Appena usciti si riapre ancora il gas, per l'ultimo quarto di pista: si affrontano subito le curve 13, 14 e 15, una sequenza unica da raccordare in modo fluido, per dare gas e di nuovo frenare per le curve 16 e 17, l'unica vera chicane del circuito (da cui è tratta anche la nostra foto). 

Di nuovo si raddrizza la moto per rientrare in traiettoria con la curva 18, per passare subito sul traguardo, dando l'ultima manata di acceleratore, per ripartire col giro successivo.
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-Lemmy
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PassionEndotermica, Milano 
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