EndoViaggi #2 : Balcone D'Italia
Domenica 21 giugno 2020. Da qualche settimana gira voce che i Maya si siano sbagliati. Invece che finire otto anni fa, il mondo sarebbe dovuto finire oggi. Beh, direi che almeno se dobbiamo morire tutti e andare all'interno, tanto vale farlo su una bella moto. E la bella moto di oggi non è la solita Honda Shadow 125 che avete imparato a conoscere. Ebbene sì, oggi per quanto mi sia doloroso accettarlo, farò la zavorra di Gigi. Quindi forza, tutti in sella sul Multistrada di Marcone, che parte il secondo EndoViaggio!
Sveglia alle 7:00, il tempo di farsi una doccia e riempire lo stomaco, poi si vola in box col Pandino grigio. Fuori il Ducatone e ci si trova a Cesano Boscone, con tanto di rima. Sono già là, tutti ad aspettarci al parcheggio del Gigante, il centro commerciale. Il Fontana sempre sul pezzo, lui e la sua compagna. Fabio non c'è stavolta, oberato da impegni di lavoro. Così come non c'è la Marzia, la donna del Dingillo, che invece è presente all'appello, abile e arruolato. Si aggiungono due amici, Giorgio e la Daniela, sua fidata zavorrina. Ci siamo tutti, casco, guanti e si accendono le moto. Prima dentro, gas a martellooooo... E andiamo, parte il giro (al contrario rispetto a quello che avete visto in foto sabato sera).
Il Fontana decide di prendere la Valassina, piena rasa come sempre. Il nostro Gran Maestro Jedi delle Strade di Merda usa la Forza e riesce sempre a scovare le strade più intasate di auto, ciclisti, con l'asfalto mangiato, con i lavori in corso o con qualche altra disgrazia.
Si arriva abbastanza in fretta all'osservatorio di Sormano, dopo aver passato la Brianza, Canzo, Asso ed Erba, con una breve sosta per caffè, controllo della benzina e qualche ripresa. Fate attenzione a salire verso l'osservatorio, che spesso i tornanti sono stretti e il grip non è dei migliori.
Appena scesi dal bar dell'osservatorio, solo qualche chilometro (di coda) dopo, ci fermiamo a mangiare un panino. Sono solo due gruppi di motociclisti insieme a noi, con cui (ad una severa distanza di sicurezza di due metri buoni) abbiamo chiacchierato per un'oretta e mezza circa. Quasi tutti hanno una venerazione per il Dottore, uno di loro ha il casco indossato per la vittoria del mondiale 2009, Gallina Vecchia...
Si riparte, sazi, e si scende verso Blevio, passando per Pian del Tivano e Zelo. Dei tornanti veramente caratteristici con da una parte il guard rail con sotto il lago, e dall'altra la montagna. Arrivati a Como, abbiamo perso le due coppie. Giorgio e la Lela arrivano poco dopo, mentre si sente in lontananza (a bassi giri, vorrai mai superare gli 80km/h!) l'Africa Twin del Gran Maestro.
Passata la stazione di Como Nord, si prende la prima a destra all'incrocio dopo il Signigaglia (lo stadio dove giocano i BiancoBlu) e ci si inserisce sulla statale Regina. Tavernola, Cernobbio, Rovenna... Ad un certo punto vedo Gigi che si accuccia nel cupolino: mi si incarognisce contro un Suzuki GSX-R 1000 rosso. Il tratto da Moltrasio ad Argegno lo passo terrorizzato, attaccato al bauletto e alle borse laterali del Multistrada. Il Marcone sembra un pilota del TT. OVVIAMENTE il resto del gruppo è ancora a Brienno quando arriviamo al bar.
Piccolo pit stop per un caffè e per cambiare l'acqua al merlo, e si riparte subito alla volta della Val d'intelvi. I paesi si susseguono rapidi, con Marcone e il Dingi a darsi il cambio per tirare il gruppo. Biazzeno, Dizzasco, Castiglione, San Fedele, Scaria e Lanzo D'Intelvi. Pochissimi chilometri ed ecco il Balcone D'Italia. E invece no, non si chiama Balcone, questo è Belvedere. Sempre d'Italia eh, ma nessun balcone. Però la vista non è male... Come sempre il Fontana da le indicazioni sbagliate, oramai non è più una novità.
Però ci siamo andati vicini, perché da Lanzo D'Intelvi si arriva abbastanza agilmente (all'incrocio a sinistra invece che a destra, caro Gran Maestro) al vero Balcone D'Italia.
E qui la vista è veramente spettacolare, con il verde che si incunea dentro al territorio rossocrociato come se fosse un serpente.
Sotto di noi la ferrovia Bissone-Melide che sale, passa per Lugano e arriva a Bellinzona. Quella mezz'ora felice, passata a sparar fesserie e ridere con gli altri motociclisti, conosciuti li sul posto, io potrei anche raccontarvela... Ma non capireste. E se dovessi cercare di spiegarvi cosa si prova, probabilmente significherebbe che non siete in grado di capirla. Per chi sa cosa vuol dire un giro in moto, non c'è bisogno di parole in più. Si scende dal Balcone con sorriso sul viso, che presto svanisce già a San Fedele Intelvi. Coda. Coda, coda e coda. Ancora coda fino a Moltrasio. E quanto ti aspetti che l'incolonnamento sia finito, ecco la grafica lampeggiante arancione che ti avvisa: fra due chilometri previsti rallentamenti. Avanti così fino a dopo Lainate, dove momentaneamente stanno allargando la carreggiata. "Stiamo realizzando la quinta corsia" da circa quattro anni. Noi ci speriamo sempre eh...Imboccato la tangenziale ovest, nulla ci vieta di rientrare a casa, felici. Il Dingi lo abbiamo perso attorno a Lomazzo, gli altri molto prima. Ma va bene così, ci siamo sentiti appena arrivati a casa, stanno tutti bene. Il prossimo EndoViaggio non so quando sarà, ma state pur certi che arriverà il resoconto, preciso come un orologio Svizzero, quindi restate con noi!
-Lemmy
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