Fiocco Nero : Carlo Ubbiali

02.06.2020

La notizia dell'addio di un pilota ci coglie sempre impreparati, come un montante a bruciapelo che ci taglia il fiato. Come oggi, proprio questa mattina, quel pugno si è portato via il campione Carlo Ubbiali. Bergamasco, classe 1929, è stato un grandissimo pilota, con 9 titoli mondiali (6 nella 125 e 3 nella 250) e 8 titoli italiani, ottenuti vincendo 39 corse su 74 disputate. È stato il corridore italiano più vincente e amato degli anni '50.

Dopo aver ben figurato in competizioni nazionali, ecco l'approdo nel Campionato del Mondo nel 1949, anno esatto della sua nascita. "La volpe" (per la non comune intelligenza tattica), "Il cinesino" (per il suo aspetto fisico) o se volete "Il professore di Assen" (9 podi in 10 gare disputate) ha dominato la scena negli anni '50 nelle categorie 125cc e 250cc.

Arriva poi il ritiro: chi dice per la prematura scomparsa del fratello Maurizio, suo manager e consigliere. Ma anche per sposarsi, ritenendo all'epoca incompatibile il motociclismo con l'idea di mettere su famiglia. Non abbandonerà mai il mondo delle due ruote, ma anzi continuerà a frequentarlo come consulente. Ricordiamo anche che è stato lui a consigliare l'ingaggio di un giovane Giacomo Agostini al conte Domenico Agusta nel 1964.

L'ultima sua grande impresa? Lo scorso 16 dicembre era stato premiato col "Collare d'Oro" al merito sportivo dal Coni, la più alta onorificenza conferita dal Comitato olimpico nazionale italiano.

La cerimonia si è tenuta presso il Foro Italico di Roma e con lui erano stati premiati anche altri campioni di motociclismo tra cui Marco Lucchinelli, Mario Lega, Luca Cadalora ed Eugenio Lazzarini. In precedenza Ubbiali aveva già ricevuto altri riconoscimenti, fra i quali il Trofeo "Sportman dell'anno" nel 1961, seguito al "Premio dell'atleta" del 1959.

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"Ho un grande ricordo di Ubbiali - queste le parole di Agostini - avevo 10 anni quando vinceva tutto e sognavo di diventare come lui un giorno. È stato per me un esempio, un incentivo e una fonte d'ispirazione. Un vero e proprio punto di riferimento. Correva con la testa, da grande campione, con intelligenza e furbizia. Leggevo le sue imprese sui giornali. Lo descrivevano con fosse un tutt'uno con la moto".

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Ciao Carlo, sarai sempre in pista con noi.

Un Abbraccio da tutto il mondo dello Sport.

Buon Viaggio.

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-Lemmy

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