MOTOMONDIALE : Gara Moto3 e Moto2 Qatar

08.03.2020

SINTESI MOTO 3

Gara spettacolare, alla faccia degli spalti semivuoti e di un paddock preoccupato dalle notizie in arrivo dall'Italia. Ma le difficoltà legate all'emergenza in pista sono svanite d'incanto al primo start della stagione. Testa bassa, adrenalina a mille e polso fermo. Le solite sgomitate, scie date e rubate, sorpassi chirurgici, il consueto spettacolo della Moto3, per quasi un'ora, ha fatto dimenticare le preoccupazioni a chi stava chiuso in casa davanti allo schermo.
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Va ad Albert Arenas, in sella ad una KTM del team Aspar Gaviota, il primo podio della stagione di Moto3. In Qatar il pilota spagnolo chiude davanti a John McPhee, staccato di 53 millesimi. Colpo di scena per il gradino più basso del podio: il terzo posto è passato nelle mani di Ai Ogura, dopo che Jaume Masia, che per terzo era passato sotto la bandiera a scacchi, è stato penalizzato per aver superato i limiti della pista all'ultimo giro. In lotta per il podio, fino all'ultimo, anche Tony Arbolino che però, poco dopo aver tagliato il traguardo per l'ultimo giro, è entrato in contatto con Darryn Binder perdendo il gruppo in testa. Ad avere la peggio, nel contatto, è stato il pilota sudafricano che è scivolato, ma la beffa più grande è arrivata per Arbolino col 15° posto al termine di una rimonta super dalla decima posizione in griglia che lo aveva portato più volte in prima posizione durante il corso della gara. Anche il resto degli italiani a bocca asciutta, non solo per lo sfortunato epilogo di Tony. È mancato pure Migno, scivolato progressivamente dal settimo posto della griglia di partenza al sedicesimo finale. Giusto davanti a Romano Fenati ("Mi è mancato l'assetto giusto per l'inizio della gara, troppo grip dietro, un problema da risolvere per il futuro").

Qualche errore di troppo ha invece condizionato la gara di Dennis Foggia, autore di una bella rimonta dal diciannovesimo posto in griglia fino al gruppo di testa. Un largo alla fine del diciassettesimo giro ha vanificato tutti i suoi sforzi e alla fine il romano si è dovuto accontentare del nono posto alle spalle di Salac. Ventiduesima, ventitreesima e la ventiquattresima posizione per Stefano Nepa, il rookie Davide Pizzoli e Riccardo Rossi. A chiudere la classifica degli italiani è il 28° posto di Celestino Vietti, un po' in difficoltà con la nuova KTM per tutto il weekend e scivolato al settimo giro in curva 10 dopo un contatto con Jeremy Alcoba e quando era tra gli ultimi del gruppone di testa. Comprensibile delusione per Tatsuki Suzuki, partito dalla pole position a razzo, non è riuscito a mantenersi costante durante la gara, a differenza di chi gli partiva a fianco in prima fila, ovvero Arenas e Raul Fernandez. Nella prima metà di corsa sono stati infatti i 2 spagnoli ad alternarsi nel ruolo di battistrada. Intanto dalle retrovie sono subito risaliti Tony Arbolino e John McPhee che, nono in griglia, è venuto fuori alla distanza. Lo scozzese, mai impegnato a tirare il gruppo, è stato però l'unico a rimanere nella scia di Arenas fino all'ultimo giro, ma senza poter mai azzardare un tentativo di sorpasso sullo spagnolo, al quarto successo in carriera. Strascichi polemici: il team Leopard di Masia ha protestato per la sanzione inflitta al suo pilota.

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Avete visto la gara? Vi siete divertiti? .
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-Lemmy
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SINTESI MOTO2

L'orgoglio del Sol Levante risplende nella notte del Qatar, con un fantastico Tetsuta Nagashima.
Il pilota KTM Ajo partiva dalla quattordicesima piazza dopo una qualifica difficile.
Si spengono le luci, Marini riesce a bruciare Joe Roberts e anche Martin sfrutta l'effetto fionda alla partenza e si piazza nelle prime cinque.
Navarro si lascia sfilare, e Bastianini si prende la prima piazza alla fine della prima tornata, mentre Roberts scende fino al quarto posto.
Bendsneyder scivola addirittura undicesimo, mentre Luthi risale fino al dodicesimo posto.
Davanti si forma un gruppone con Marini e Roberts che staccano leggermente Martin, Baldassarri, Bastianini e Navarro.
Dietro loro Vierge e Bezzecchi a più di un secondo.
Intanto Nagashima inizia la rimonta e scavalca Luthi, Bendsneyder e Canet arrivando al decimo posto.
Marini tenta di fare il vuoto, sprecando in malo modo la gomma, cosa che ripagherà da lì a poco, perché dal giro 13 è iniziata la vera gara.
Nagashima si aggancia al gruppo di testa, e stampa il giro veloce della gara con 1:59:218, mentre si trova in settima posizione.
Inizia il degrado delle gomme e chi le ha gestite male inizia a farsi divorare dal gruppo,ovvero Marini, Martin, Bezzecchi.
Marini accumula un secondo di vantaggio su Roberts, continuando a spingere al limite con tempi sul 1:59:5,ma neanche il tempo di un giro che viene passato dai primi sette,mente Martin sparisce fino al ventesimo posto.
Davanti la lotta si infervora e Nagashima fa partire lo show, e con un doppio sorpasso alla curva 1 si prende la vetta della corsa a due giri dalla fine.
Baldassarri e Bastianini non possono fare altro che guardare, mentre Roberts viene rilegato quarto.
Nel finale vengono su fortissimo Gardner e Canet, dove il primo riesce persino a beffare Navarro all'ultima tornata.
Luca Marini viene coinvolto in un incidente all'ultima curva,dove la moto lo scarica a terra dopo un contatto con Jake Dixon, e probabilmente ha riscontrato una contusione al ginocchio.

In un giro Nagashima prende più di un secondo di vantaggio e vince la gara, dedicandola all'amico scomparso Shoya Tomizawa, che aveva vinto esattamente dieci anni prima di lui su quella stessa pista. Con lui sul podio Baldassarri secondo e Bastianini terzo.
Roberts chiude quarto, davanti a Gardner, Navarro,Schrotter, Canet, Vierge e Luthi.
Undicesimo Bo Bendsneyder, davanti a Bezzecchi.
Rimane nell'anonimato la prestazione di Fabio Di Giannantonio (P13), anche lui estremamente sofferente di gomme.
Dixon e Manzi si prendono gli ultimi due punti disponibili.
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Cosa pensate della prima gara di questa Moto2? Fatecelo sapere qui sotto nei commenti.
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~RobyKimi

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