OssaRotte #1 : Da Marc Marquez a Valentino Rossi
Storie di recuperi post operatori impossibili...
Ebbene si, ormai lo sappiamo. È di dominio pubblico la notizia per cui Marc Marquez, operato solo tre giorni fa, correrà il Gran Premio dell'Andalucia domenica 26 luglio. Sottopostosi ad una delicata operazione per ridurre la frattura dell'omero destro, il campione di Cervera è determinato a risalire in sella per la prossima tappa spagnola, sempre sul circuito che l'ha indotto a due errori.
Due scivoloni fatali per la sua gara, dove ha collezionato un lungo in ghiaia e uno zero, il primo della sua carriera ad inizio campionato. I medici lo hanno però dichiarato "fit to race", così come Crutchlow e Alex Rins. Ma questo è solo uno dei recuperi prodigiosi, tra l'altro già il secondo della stagione. Solo qualche settimana fa, Andrea Dovizioso è stato operato alla clavicola per colpa di un brutto incidente capitatogli in una sessione di motocross. Un episodio simile gli successe nel 2005, quando correva in 250.
Barcellona, Dovi cade in qualifica; così dolorante da non camminare, dalla sedia a rotelle lo alzano in quattro e lo fanno sedere in sella per la gara. Il ragazzo sale sul podio, terzo.
Ma da molti anni a questa parte, si sa, questi fenomeni hanno dei tempi di recupero degni dei migliori film di fantascienza.
Vogliamo parlare di Capirossi nel 2000? La pista è Assen, ancora con il layout vecchio. Nel warm-up della 500 Loris cade con la Honda di Pons, si frattura terzo e quarto metacarpo sinistri. Ogni medico sano di mente lo darebbe unfit to race, ma dopo poche ore Capirex supera stoicamente il test. Corre ugualmente la gara e sale addirittura sul podio, anche lui terzo.
Un altro episodio degno di nota, seppur avvenuto nel campionato SBK, merita la citazione. Siamo a Donington Park, nel 2007, con Troy Bayliss al comando in gara 1. L'australiano sulla Ducati 999 cade, ma il mignolo della mano sinistra resta sotto il manubrio, maciullato. Troppo lunghi i tempi della ricostruzione, per i gusti dell'australiano. La soluzione è una, rapida e indolore: amputiamo! La gara successiva Troy è in pole position.
Pochi anni dopo è il turno del più brutto infortunio della carriera di Valentino. Mugello 2010, me lo ricordo come se fosse ieri. Caduto in prova alla Biondetti, il Dottore riporta la frattura esposta di tibia e perone della gamba destra. Dopo due interventi e trenta giorni, Rossi torna in sella ad una Yamaha R1 da SBK, e 41 giorni è di nuovo in gara: al Sachsenring chiude quarto, dopo una battaglia furibonda contro Stoner. Oppure a fine agosto 2017, come Dovizioso in enduro, Rossi fa un brutto volo ed ecco la frattura scomposta (aridaje) di tibia e perone. Tempo ventidue giorni e torna a correre.
Il record assoluto è però di Jorge Lorenzo Guerrero (nomen omen): nel 2013, sul bagnato di Assen, Jorge cade durante una sessione di libere, spezzandosi la clavicola sinistra. Il ragazzo però non molla e vola a Barcellona a farsi operare. Tra viti e piastre, Lorenzo dopo sole 36 ore dall'intervento, è in sella per la gara. Chiudendo quinto. È il 29 giugno 2013, data da iscrivere nella storia.
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-Lemmy
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