Racconti In Rosa : La Regola Di Marco

25.04.2020

Foto di Twitter e sologossip.it

Non volevo fare questo post. Si, lo ammetto sto piangendo. Ma di tutte questi Racconti In Rosa, questo è il più bello. Perché non si parla solo di Marco e Kate. Si parla di Marco e la sua regola, si parla di tutti noi. Di chi ha conosciuto il Sic e di chi ne ha sentito solo parlare. Di chi ne è rimasto affascinato dopo la sua scomparsa, e ha deciso di farci amicizia, come Tatsuki.

La storia con la Kate è solo un pretesto per raccontarvi quel lato di Marco che magari è passato un po' in sordina. Ma in realtà neanche tanto, perché il Sic era proprio cosi come lo si vedeva nelle interviste. Come tutte le cose buone e semplici, se fatte per bene, hanno un ricordo che permea per sempre l'aria.

"Marco grosse scarpe e poca carne", così cantava Lucio Dalla, e così spiega Paolo la scelta del nome Marco, quando nacque il 58. Anche qui un nome semplice, che deriva dal dio della guerra romano Marte. Un guerriero insomma, il guerriero perfetto col sorriso. Marco, che dava tutto e anche di più in pista. Che conobbe la Kate sul viale Ceccarini di Riccione. E pensare che a lei piaceva un suo amico. Ma sul viale ogni due passi bisognava fermarsi, perché il Sic doveva firmare autografi e scattare qualche foto. Da lì scocca la scintilla, e Kate viene costretta (dico davvero, Paolo era micidiale su questo argomento) a ripetere gli stessi gesti ogni volta che entrava nel paddock. Così, per scaramanzia. Una volta andarono a girare in un kartodromo, Sic, La Kate e il gruppo di amici. In gara, Sic dietro e Kate davanti. E in un sorpasso, Marco la manda fuori pista malamente, perché "Eh, dovevo passare". 

Ma saran' cose da fare Marco?

Ed era lei a tenere l'ombrello a SuperPippo, che in un'intervista mi ricordo disse "L'ombrello me lo tiene sempre la mia morosa, quindi non vedo il culo di un'altra ombrellina... Però magari visto che a lei lo vedo abbastanza spesso, mi concentro meglio sulla gara".

E ancora "C'è questa leggenda che tutti i piloti, insomma, c'hanno queste gran storie con le ombrelline. Ma io non ne ho mai acchiappata una, perché loro arrivano la mattina quando tu sei teso da matti per la gara, e quindi non è che pensi alla gnocca, pensi alla gara. Poi quando è finita la gara che magari è andata anche bene quindi sei gasato che magari c'hai voglia anche di far festa, le ombrelline sono già andate via, e te rimani lì.."

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Ma una foto decente voi due mai eh? Però, diobo' che belli...

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-Lemmy

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PassionEndotermica, Milano 
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