Storie In Bianco e Nero : Abbiam Fatto La Cazzata

26.07.2020


Correva l'anno 2009 quando a Imola, dodicesima tappa del Mondiale Superbike, arrivò un tale Marco Simoncelli. Un giovane pilota, classe '87. Ventidue anni, una chioma da far invidia a Branduardi, un gran sorriso e la voglia di darci di gas. Nell'ambiente lo conoscevano, perché militava già nel Mondiale prototipi, categoria 250cc. Passò per caso un giorno nel box Aprilia, e la casa di Noale gli permise di correre come wild card sul circuito vicino Bologna. 

La stessa Aprilia che in quegli anni guidava Max Biaggi, non ancora campione del mondo della categoria, dava a SuperPippo la possibilità di mettersi in mostra nelle derivate di serie, dove Biaggi stava combattendo, pungale fra i denti, per il mondiale, contro l'americano Ben Spies e il giapponese matto che già conosciamo, Noriyuki Haga.
Le due rispettive manche furono vinte dalla Ducati, in Gara 1 con Haga e Gara 2 con Michel Fabrizio. Davanti ai 67 mila spettatori del circuito italiano, Max Biaggi si prese la seconda posizione in gara 1.
E il Sic? Troppo sicuro di sé, rimase invischiato nel traffico in partenza e mentre stava cercando di recuperare scivolò alla curva Tosa al decimo giro. 

Risultato dei conti? Uno zero. "Eh ma c'è da aspettarselo, sono moto molto più grandi rispetto alla sua Gilera duemmezzo".
Balle! Così tante balle che la rivincita arrivò per SuperSic nella gara del pomeriggio (all'epoca si correvano le due gare di domenica).
Marco partì a rilento anche in quella occasione, ma iniziò una sensazionale rimonta, fino a strappare il terzo posto al suo compagno di squadra Max Baggi, con un sorpasso più che deciso, all'ultima chicane prima del traguardo. Il Corsaro non la prese proprio benissimo ecco.
Il Sic invece a fine gara ci rise sopra, arrivò al parco chiuso, levandosi il casco, ridendo come solo lui sapeva fare e dicendo: "Oh, abbiam fatto la cazzata, abbiam fatto!".
Sull'asfalto rimase il segno di un cerchio quasi completo, il burnout fatto durante il giro d'onore, a ricordarci quanto non fosse importante quel giorno arrivare primi, terzi o ultimi. 

Quel giorno contava solo il divertimento e la passione che Marco, come ogni dannata gara, è stato in grado di regalarci.
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-Lemmy
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PassionEndotermica, Milano 
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