Storie In Bianco e Nero : Australia Vs America - Imola 2002

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Il 2002 è stato l'ultimo anno in cui la SBK era la regina incontrastata del 4 tempi, contrapposto al sibilante sound del due tempi che contraddistingueva tutta la MotoGP, all'epoca ancora 500 GP. 

Il rombo di Ducati e Honda facevano da sottofondo alla gara perfetta, svoltasi ad Imola il 19 Settembre.
I finalisti della stagione erano Troy Bayliss, sulla splendida 996, e Colin Edwads con la VTR-SP.
Nessuno tra i presenti può sapere che sta per assistere ad una delle più belle gare mai viste dagli appassionati delle corse motociclistiche. 

Due manche, cinquanta punti per decidere chi, tra Bayliss e Edwards, porterà a casa il titolo di campione del mondo. Il primo, alfiere della Ducati, ha dominato la prima parte della stagione per poi vedersi "rosicchiare" punti dal secondo. 

Secondo che, sulla sua Honda, ha mostrato una grande forza per non mollare e recuperare tutti i punti di svantaggio nella seconda metà del campionato, arrivando così a giocarsi il titolo all'ultima gara.
Non c'era Guido Meda ad urlare "prima dentro, Gas a Martello, e andiamo!", ma a me piace lo stesso e quindi lo scrivo.
Ciò che ne nasce in questa calda domenica italiana è un duello appassionante, mozzafiato, basato sulla tecnica e sul coraggio: nessuno dei due fa calcoli. Il cervello è scollegato, funziona solo il cuore e il polso destro. 

Si sorpassano più e più volte e non si contano le carenate, alla fine gli adesivi sono così rovinati che non si riconoscono più gli sponsor. A trionfare è Texas Tornado, Colin Edwards.
L'australiano di Borgo Panigale, nonostante la bruciante sconfitta, incita i 100.000 tifosi, ad applaudire l'avversario, facendosi apprezzare dunque non solo in pista ma anche per la sua grande sportività.

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Imola 2002 è stato semplicemente l'apice di una delle rivalità motociclistiche più avvincenti e corrette della storia recente delle due ruote, dove lo sconfitto era sempre il primo ad andare a complimentarsi con l'avversario e viceversa: due grandi personaggi dello sport prima che piloti che resteranno per sempre nel cuore dei tifosi.
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"Troy è un'icona del nostro marchio, un ducatista vero, capace di identificare caratteristiche come grinta, talento, orgoglio e competenza, un ulteriore valore aggiunto alla nostra azienda e alle nostre moto. Un pilota che non molla mai, beniamino del pubblico, al quale non si può che voler bene."
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-Gabriele Del Torchio, A.D. Ducati dell'epoca
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-Lemmy
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