Storie In Bianco e Nero: Il Piccolo, Grande Samurai

26.03.2020


Tutto nasce dal silenzio, se non per noi, per lui di sicuro si.
Era tutto diverso rispetto a come lo vediamo noi, più "grandi" di lui, perchè quello che per noi è grande per lui è enorme.
Tanti pensano tutt'ora che l'essere piccoli sia una condanna, una maledizione, una punizione che arriva dall'alto, perchè si pensa che non si possano fare tante cose.
Invece non è cosi.
La determinazione, la forza di volontà e un cuore grandissimo hanno piegato questo brutto stereotipo, il quale per tantissime persone è diventato un mantra, una legge. Se non ci fosse stato un uomo come lui nel nostro sport, avrebbero dovuto inventarlo.
E tutto questo nasce dal suo silenzio, che è una cosa particolare perchè molti piloti preferiscono isolarsi con le loro cuffie, oppure portando la loro miss nelle vesti di ombrellina.
In quel silenzio nasce uno stile di guida che ha rivoluzionato il correre in moto, alzandola molto rapidamente in uscita, ottenendo cosi molta più accelerazione.
L'essere piccolo lo aveva designato per le categorie minori, dove si è imposto più che bene, con tre titoli tra 125 e 250. Era ora del grande passo, ma la sua piccolezza gli faceva paura, e stare su delle moto come le MotoGp non è da "piccoli".
Il mondo rimase stupito, perchè il nostro protagonista ha iniziato a brillare fin da subito, però come ben sappiamo il correre in moto è un rischio grande.
Ci si fa male, malissimo in altre occsasioni e lui con quel fisico non reggeva bene gli impatti a quelle velocità. Il piccolo Samurai, chiamato cosi dagli appassionati e dai tifosi, si è sempre rialzato ed ha sempre riportato l'onore in alto.
Dopo certe cadute inizi ad avere anche paura, ma lui non voleva far altro che tornare e diventare migliore di prima. Ha avuto delle grandi occasioni per toccare l'iride nella massima serie,almeno tre, in cui la sfortuna gli ha sempre giocato dei brutti scherzi,tra cadute e infortuni e tutto si gioca sulla sua sensibilità. La sua sensibilità si bilanciava su due piatti: quella fisica e quella con la moto. La prima per riuscire a compensare tutto quel peso a quella velocità, mentre la seconda è una cosa che lo ha caratterizzato nella sua eleganza, nel rapporto che lui aveva con la moto.
Questa storia è giunta a una conclusione nel 2018, dove è stato definito una leggenda.
Chi se lo aspettava che quel ragazzino troppo piccolo sarebbe diventato così grande?
Questa storia lascia un insegnamento fondamentale per la vita di tutti noi, dove l'essere piccoli non è un problema e sta a noi diventare grandi.
Questa è la storia di Daniel Pedrosa.
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~RobyKimi
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PassionEndotermica, Milano 
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