Storie In Bianco e Nero : Le Guerre Teutoniche
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"Aspetto che il panico cresca, quando la paura si tramuta in visioni celestiali inizio a staccare".
Basterebbe questa dichiarazione per sintetizzare al meglio il perché Kevin Schwantz sia diventato uno dei piloti più amati ed ammirati nella storia del motociclismo. Ma oggi non parleremo del titolo nel '93. Oggi vogliamo raccontarvi di un sorpasso spettacolare, uno dei più belli in assoluto: quello compiuto da Schwantz ai danni di Wayne Rainey nel corso dell'ultimo giro del Gran Premio di Germania 1991, andato in scena sul circuito di Hockenheim.
Manca una sola curva, poi la bandiera a scacchi. L'imperativo è stare in testa alla gara, all'ingresso del Motodrom. Rainey governa le danze con la sua Yamaha, seguito a un soffio dal connazionale texano in sella ad una Suzuki. Wayne entra nella prima chicane e resiste. Sta davanti anche dopo e nella curva Est. Alla staccata della seconda chicane è Schwantz che entra per primo. Rainey esce attaccato, esce dalla scia e lo ripassa. Affronta l'ingresso del "Motodrom" come si deve: sulla sinistra, davanti e stacca più tardi che può, per impostare la curva a destra.
Schwantz però si inventa il sorpasso della vita, uno dei cinque capolavori della storia della 500: arriva a ruota dietro bloccata, moto tutta accucciata davanti che sbacchetta, sembra non farcela, quasi inchioda anche l'anteriore. Ma passa. Entra primo nel Motodrom, con Rainey alla sinistra, messo meglio per impostare la Sachs. Kevin si gira, lo guarda e non molla: dall'esterno riesce a stargli davanti, imposta per primo la semicurva sempre a sinistra che immette senza soluzione di continuità sulla doppia destra. I due americani finiscono sul rettilineo d'arrivo. Uno attaccato all'altro, Rainey dietro che non molla, Schwantz davanti che derapa, ma vince di mezza moto. 16 Millesimi il distacco tra i due. Brividi lungo la schiena.
Pensate che allora non c'era freno motore, anti-impennamento, anti-slittamento. Non c'era niente, soltanto il polso destro a comandare il gas. Soltanto la voglia di togliersi qualche soddisfazione contro chi alla lunga non si poteva battere.
Per un duello così ci voleva Schwantz, ma era necessario che contro ci fosse Rainey. Un duello che è continuato anche nel '92. Che è finito nel '93 a Misano, il 5 settembre. Con la caduta di Rainey. Una caduta che lo lasciò paralizzato e che regalò a Kevin un Mondiale. Mondiale meritato, ma che non avrebbe mai conquistato senza quell'aiuto cattivo che lo lasciò vincente, ma solo. Senza più l'avversario che gli aveva riempito la vita.
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-Lemmy
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