Misano: La Magia della Romagna
T'an are' vent è mundiel Callaghan...

Eccola qui la Romagna. Patria di motori, piloti, buon cibo, buon vino e naturalmente, della patacca. Ma di patacca non parleremo oggi, mi dispiace (tanto).
Oggi analizzeremo insieme il Misano World Circuit, intitolato a Marco Simoncelli.
E poi tra l'altro, la frase appena sotto al titolo, lo sapevate che deriva da una barzelletta raccontata proprio dal Sic? Allora in un prossimo articolo ve la racconterò... ma ora torniamo a noi e alla nostra pista.
Dopo il lungo rettilineo del Mugello, questa volta si parte più stretti. In soli 561 metri, per la precisione. Dovizioso lo ha definito 'un pistino per le grandi MotoGP', ma questo non lo ha scoraggiato, anzi lo ha portato a siglare il record della pista, ormai due anni fa.
Vediamo bene insieme cosa succede dopo la griglia di partenza: alla prima curva si cerca di stare molto larghi in ingresso per poter uscire molto vicini al cordolo in previsione del cambio di direzione. La 2 è molto stretta ed è importante arrivarci con la massima velocità e non piantarsi. Usciti rapidamente, si riprende in mano il gas per la lunga 3 a sinistra concludendo così la Variante del Parco. Un breve allungo porta alle curve 4 e 5, dette Rio. Ci sono due modi di percorrerle: spigolando, frenando forte e raddrizzando la moto nel mezzo, o entrando più piano e percorrerle come un unica curva, con la massima fluidità. Si riprende in mano il gas e si prepara il cambio di direzione per la 6: qui i piloti non frenano, pelano il gas e si fiondano verso l'apice. Importantissimo farla bene. A seguire un allungo deciso che porta alla Quercia, per poi percorrere questa lunga curva in discesa. Si esce rialzando il prima possibile la moto, si arriva in quello che forse è il punto più difficile del tracciato: le curve 9 e 10, il Tramonto. Si inizia a frenare a moto già piegata, e si rovescia il polso destro per il tratto più veloce del circuito. Si apre tutto per arrivare a lui, il mitico Curvone, da percorre tutto d'un fiato col posteriore che sbacchetta. Non si fa in tempo a riaprire le farfalle che arriva nuovamente una veloce piega verso destra. Appena ci si raddrizza è il momento di ricorrere nuovamente a San Brembo per la staccata della curva 13. Pochi metri ed arriva un punto molto importante, la curva del Carro, il punto più lento del tracciato romagnolo. Si pela così il gas per la 15, curva importante tanto quanto la 6. L'allungo che ne segue porta all'ultima curva, la Misano. La Misano è una secca piega a sinistra di 90 gradi. Gas a martello, stando attenti agli avvallamenti in traiettoria, e ci si fionda nuovamente nella Variante del Parco.
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Chi di voi ha mai
corso a Misano? Fateci sapere i vostri tempi, il più veloce riceverà una
sorpresa